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NOVELLO SOTTO IL CASTELLO E’ UN APPUNTAMENTO IRRINUNCIABILE PER I BUONGUSTAI DI TUTTA LA PUGLIA (E NON SOLO) MA LA KERMESSE ENO-GASTRONOMICA DI CONVERSANO, PEASINO DEL SUD-EST BARESE, VA OLTRE LO STREET FOOD E IL BUON VINO PER ABBRACCIARE I SUOI OSPITI ANCHE CON TANTA MUSICA E CULTURA 

Capita che in autunno avanzato faccia freddo, sia nuvoloso e magari piova, ma anche una giornata non proprio ideale per una sagra non basta a frenare l’entusiasmo di chi ama il buon cibo ma soprattutto il buon vino. Del resto non è forse a novembre che il novello comincia ad essere imbottigliato? E allora è anche il momento giusto per assaggiare i frutti della vendemmia e lasciarsi rinfrancare dal gusto sincero e fruttato dei novelli. Ormai in provincia di Bari questo appuntamento lo conoscono bene, tanto è vero che ogni anno i buon gustai delle murge (e non solo) accorrono in massa a Conversano. Nel paesino del sud est barese li attende una tre giorni di ottimi calici, street food e tanta voglia di allegria. Durante questo fine settimana prolungato di metà novembre infatti non c’è piazza, strada e vicolo che non sia in festa. Così Novello sotto il castello ad ogni edizione si conferma una delle kermesse eno-gastronomiche non solo più belle ma anche più intressanti di tutta la Puglia. 

NOVELLO SOTTO IL CASTELLO : IL BORGO ANTICO

Novello sotto il castello evento organizzato dalla locale Compagnia del Trullo col patrocinio della regione Puglia, ogni anno presenta circa 30 cantine e 50 espositori gastronomici. Gli stand sono concentrati prevalentemente in corso Morea e in piazza del castello, da sempre il cuore pulsante del paese. Ma il percorso turistico studiato per l’evento mette in luce un po’ tutto il borgo antico di Conversano. Uno scrigno in muratura bianca con archi, scalinate, chiese e altri edifici storici. Uno scenario suggestivo soprattutto in serata quando per animare la festa si esibiscono musicisti e artisti di strada.

Ma torniamo al novello. Perché festeggiarlo e quanto è importante per la Puglia che sappia sedurre gli appassionati? “Il sistema vitivinicolo regionale ha un grande pregio: – spiega il senatore PD Dario Stefano che in passato ha presenziato questo evento –  vanta una produzione di uva da vino seconda solo al Veneto ma ha anche un grande difetto: solo il 60% di questa uva viene imbottigliata”. Un difetto a cui se ne aggiunge un altro: “nonostante una robusta identità qualitativa il comparto è ancora frammentario”. Quindi, ben vengano tutti quegli eventi come Novello sotto il castello che mentre incoraggiano i piccoli produttori a fare sistema, sanno anche incuriosire e attrarre i grandi competitori nazionali. E non meno importante che sappiano raccontare con l’enoturismo il fascino di un prodotto che è anche storia, identità e tradizione.

Novello sotto il castello

Uno scorcio di Conversano

NOVELLO SOTTO IL CASTELLO : NEI CHIOSCHI DEL NOVELLO

E chissà quante storie di vino potrebbero raccontate le trenta cantine che giungono da tutte la Puglia. Da Foggia a Lecce certo ma quasi tutte provenienti da paesi prevalentemente agricoli come Cutrofiano (LE), Mottola (TA), Casamassima (BA) e Cisternino (BR). Dai loro chioschi in bella mostra primitivi, negroamari e malvasie. Bottiglie di vino rosso, bianco e rosato. Fermo o frizzante. Ora con sapori consistenti e morbidi, ora pieni e rotondi con sentori di frutta e fiori. In genere vengono distribuiti due i kit degustazione acquistabili per pochi euro. Un biglietto con tre tagliandi per il vino più due per le caldarroste. Oppure un biglietto con cinque scelte solo per la degustazione. I bicchieri sono piccoli ma ad alto contenuto alcolico e quindi per non finire alticci senza nemmeno accorgersene meglio accompagnare il novello con qualche interessante specialità street food.

STREET FOOD

E che cosa non si trovava negli stand! Altro che sagra, Novello sotto il castello è un ristorante a cielo aperto e forse anche di più. Certamente più di quanto la stessa regione può offrire, visto che arrivano stand anche da altre regioni. Dalla Campania, dall’Umbria e dalla Sicilia. Una cosa è certa. Qui non c’è spazio per panini dozzinali. A Conversano ci tengono ad offire del vino buono certo ma anche ottime panini di ispirazione locale. E ce ne sono di tutti i tipi: Il Barese (braciola sfilacciata al ragù), uno schiaffo al pulled pork. Il Pugliese (hamburger di bovino con stracciatella, rucola e pomodori secchi), ciao ciao alla dieta. E che dire della puccia o delle cazzatedde di Ceglie Messapica. Se poi ci mettiamo pure le salsicce di maialino nero del casertano con mozzarella di bufala alla brace e i classici spiedi con bombette e torcinelli, siamo over the top. Senza contare orecchiette, capunti, affettati, pettole, scagliozzi e frutti di mare. E scusatemi se è poco perché a dirla tutta non avrei ancora finito.

di Gianluca Bianchini 21/11/2016